Tra le misure introdotte dal D.L. 138/2011, la c.d. Manovra di Ferragosto, vi è il provvedimento relativo alla dismissione degli immobili della Difesa. I proventi saranno destinati per una quota del 55% al Fondo per l'ammortamento dei titoli di debito pubblico, per il 35% alla Difesa, mentre per il restante 10% agli enti locali interessati nei processi di valorizzazione degli immobili.
A tal proposito, a mio avviso, dovrebbero essere coinvolti in primis i Comuni affinché predispongano le linee guida per il recupero funzionale delle aree abbandonate (spesso di dimensioni notevoli) attraverso l’elaborazione di progetti unitari di massima, da realizzarsi eventualmente per stralci funzionali.
I Comuni dovrebbero altresì indicare le tempistiche entro cui avverrà l’immissione sul mercato dei sedimi, tenuto conto delle reali esigenze del territorio (valutazione del trend di crescita della popolazione, delle potenzialità produttive…) e in ogni caso escludendo gli inserimenti “massicci”. Devono in sostanza essere evitati fenomeni di “invenduto” o di mera “speculazione edilizia”.
Scomputando gli oneri di urbanizzazione si potrebbe favorire la realizzazione di spazi da destinare ai cittadini quali uffici pubblici, locali per le associazioni… Andrebbe quindi coinvolta la Comunità attraverso concorsi di idee o mediante collaborazioni con le Università.
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