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mercoledì 31 agosto 2011

Gli immobili in Italia 2011

E’ stato presentato a Roma lo studio “Gli immobili in Italia 2011” a cura del Dipartimento delle Finanze e dell’Agenzia del Territorio, con la collaborazione della SOGEI.

Al di là dei risvolti statistici dell’opera ho molto apprezzato l’ambizioso obiettivo (dichiarato dalla Dott.ssa Gabriella Alemanno - Direttore Agenzia del Territorio) di puntare al “...miglioramento della qualità dei dati che sarà reso possibile dall’istituzione della “Anagrafe Immobiliare Integrata”, progetto che porterà ad una tendenziale coerenza delle banche dati del catasto e della pubblicità immobiliare, permettendo di unificare le informazioni inerenti la proprietà e i diritti reali sui beni immobili con la loro consistenza e descrizione catastale...”. Avremo quindi un Catasto (finalmente) probatorio?

Riporto qui di seguito un altro passaggio saliente contenuto nella presentazione dell’opera: “...importante obiettivo dell’Agenzia riguarda l’individuazione dei fabbricati mai dichiarati in catasto o che sono stati oggetto di variazioni non dichiarate dalla parte, meglio noti come “immobili fantasma”. Attraverso un innovativo processo di fotoidentificazione, basato sulla sovrapposizione delle ortofoto aeree ad alta risoluzione con la cartografia catastale, sono state individuate oltre 2.200.000 particelle di catasto terreni sulle quali sono state rilevate diverse tipologie di manufatti non presenti nelle banche dati catastali.
Su circa la metà di tali particelle, l’Agenzia ha già completato il controllo, che ha portato all’individuazione di più di 560.000 unità immobiliari urbane (di cui per il 35% abitazioni), la cui regolarizzazione ha prodotto un incremento di rendita catastale superiore a 415 milioni di euro. Per le circa 1.160.000 particelle ancora da verificare, è stata avviata una specifica procedura che porterà, con specifico provvedimento, all’attribuzione della rendita presunta sui fabbricati individuati come mai dichiarati in catasto. Ciò porterà ad una migliore coerenza tra i dati amministrativi-censuari e quelli reali, consentendo anche una lettura aggiornata dell’effettivo patrimonio abitativo, che sarà funzionale per le prossime edizioni de «Gli immobili in Italia».
Il processo avviato con la verifica degli “immobili fantasma” sarà di supporto, altresì, alle attività degli Enti locali finalizzate al contrasto dell’abusivismo edilizio.
In tal modo, il progetto “Gli immobili in Italia” proseguirà nel suo divenire con il prestigioso obiettivo di realizzare una più completa e rigorosa conoscenza del patrimonio immobiliare nazionale, rendendo possibili migliori analisi statistico-economiche necessarie per lo sviluppo di sistemi evoluti di governo del territorio...”.
Un coinvolgimento dei Comuni potrebbe ridurre i tempi necessari all’allineamento dei dati. A tal proposito segnalo il protocollo di intesa sottoscritto tra l’Agenzia del Territorio e il Comune di Bari.  

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