Oggi molti hanno tirato un sospiro di sollievo. Io sono tra quelli. Non si tratta di essere contenti o meno dei ministri nominati ma del semplice fatto che ci siano. Sembra incredibile che in una democrazia matura come la nostra si sia dovuto attendere inutilmente tutto questo tempo prima che ci fossero le condizioni per formare il nuovo governo. La crisi globale è stata accentuata a livello nazionale dall'incapacità dei nostri politici di prendere in mano con sollecitudine le redini del Paese. Sicuramente ciò è dovuto all'assenza di personalità illuminate e all'ottuso mantenimento di interessi di parte dei così detti poteri forti.
Ora però bisogna ripartire! In particolare il nostro mondo, quello dell'edilizia, necessita di interventi immediati. Il perché è sotto l'occhio di tutti e non serve dilungarsi in inutili considerazioni. In passato non ho voluto commentare le notizie negative che riguardavano il nostro settore mentre al contrario ho cercato di avere un approccio positivo sottolineando tutto ciò che di buono emergeva.
A mio avviso la prima questione da risolvere è quella legata alla stretta del credito; possiamo girarci attorno ma sappiamo che senza soldi non è possibile fare molto e non c'è formazione continua, laurea, tecnica costruttiva o altro che ci possa salvare. Già in passato abbiamo scritto che la classe media fatica ad acquistare la prima casa. Credo che si debba ripartire da qui. E' una necessità sociale ma anche un aspetto dal rilevante peso economico.